Il giorno del destino della Nazionale italiana
All’interno della storia della Nazionale azzurra, contraddistinta da numerose vittorie tra cui 4 Coppe del Mondo e 2 campionati Europei, l’11 luglio è sicuramente una delle date che porta bene al calcio italiano perchè è la ricorrenza di non uno ma due trionfi azzurri: il Mondiale 1982 e l’Europeo 2020.
Il trionfo dell’11 luglio 1982 è legato, per chi l’ha vissuto, alle immagini tv, alla telecronaca di Nando Martellini, all’esultanza in tribuna del presidente Sandro Pertini. Un Mondiale iniziato male e finito in apoteosi. Dopo una partenza in sordina, caratterizzata da 3 pareggi in altrettante gare del primo girone contro Polonia, Perù e Camerun, l’Italia di Bearzot esplode nel turno successivo superando Argentina, Brasile e Polonia, prima di presentarsi al Bernabeu per l’ultimo atto a cospetto della Germania Ovest. Al termine di un’altra gara magistrale, la Nazionale supera per 3-1 i tedeschi e si laurea per la terza volta nella sua storia campione del Mondo, a 44 anni di distanza dal precedente trionfo.
L’11 luglio 2021, invece, l’Italia di Roberto Mancini espugna la fortezza inglese di Wembley battendo l’Inghilterra davanti ai propri tifosi facendo volare in Italia il titolo Europeo a 50 anni di distanza dall’ultimo. E da lì il via alla festa con quel “It’s coming home” diventato il mantra dei tifosi inglesi prima della finale, storpiato in “It’s coming Rome”. Ma l’immagine iconica di questo europeo rimane l’abbraccio tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli sul prato di Wembley, dove insieme avevano perso la finale della Coppa Campioni con la Sampdoria, a chiusura di un cerchio durato 29 anni.
Anche se oggi, ripensando alla mesta figura della Nazionale di Spalletti agli ultimi Europei, l’anniversario ha un retrogusto amaro è comunque giusto ricordare questa data magica per il calcio italiano.
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