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Il Padova si salva ai rigori e rimane in Serie A

Quello del 1994-1995 è il primo campionato di Serie A che assegna 3 punti per ogni vittorio anzichè 2.

E’ anche il torneo in cui per la prima volta nella sua storia la massima serie cede al fascino esotico. A Genova, sponda rossoblu, arriva il giapponese Kazu Miura. A Padova, dove si torna in Serie A dopo trentadue anni di assenza, si decide di puntare sull’americano Alexis Lalas, chitarrista capellone all’occorrenza difensore. Accolto con l’interesse riservato al fenomeno da baraccone, nonostante un Mondiale da protagonista appena concluso, finirà per collezionare 44 presenze in due stagioni.

E proprio Alexis Lalas è come al solito in campo quel pomeriggio del 10 giugno 1995 quando al Franchi si gioca sotto il diluvio universale.

Da una parte 25.000 genoani. Dall’altra 15.000 tifosi biancoscudati. Da una parte un Genoa terrorizzato dal baratro della Serie B. Dall’altra la cattiveria del Padova che, dopo aver toccato con mano la Serie A, non vuole più staccarsene e, essendosi complicata la vita da sola (a tre giornate dalla fine era avanti di 6 punti sulla zona retrocessione), sa che dovrà lottare fino alla fine perché ciò avvenga.

La partita del Franchi non è una battaglia. E’ una guerra con un solo vincitore e senza rivincita.

E allora si inizia, i tempi regolamentari finiscono in parità. Un 1-1 che matura in dieci minuti con Skuhravy che di testa risponde al sinistro di Goran Vlaovic. Il Padova gioca bene, ma non riesce ad avere la meglio, neanche dopo i supplementari. Protagonista il portiere rossoblù Spagnulo, ultimo baluardo davanti al baratro della B.

E così, per la prima volta nella storia della Serie A, sono i calci di rigore a decidere la retrocessione.

Si va ad oltranza e al sesto tiro lo spareggio ha un vincitore. Errore di Galante, gol di Kreek. Il Padova è salvo!

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